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  • / Gennaio 15, 2025
  • / News

Ecco perché vedete in giro che META sta diventando sempre più X

La notizia è diventata virale in poche ore e ha suscitato non poche critiche: a partire dal 14 gennaio 2025, Meta ha implementato cambiamenti significativi sulle sue piattaforme, in particolare Instagram e Facebook, che avranno un impatto rilevante sulla gestione dei profili social.

Di cosa si tratta?

Partiamo dal primo cambiamento fondamentale:

Chiusura di Meta Spark e rimozione dei filtri di terze parti

Meta ha annunciato infatti la chiusura di Meta Spark, la piattaforma che permetteva a sviluppatori esterni di creare effetti di realtà aumentata (AR) per Instagram, Facebook e Messenger; di conseguenza, tutti i filtri AR sviluppati da terze parti saranno rimossi, lasciando disponibili solo gli effetti proprietari di Meta.

Ma perché questa scelta?

Questa scelta è motivata da due fattori principali:

  1. Promozione di un uso più consapevole dei social media: I filtri di bellezza sono stati criticati per aver alimentato standard estetici irrealistici, contribuendo a problemi di autostima e salute mentale, soprattutto tra i giovani. La loro rimozione mira quindi a favorire una rappresentazione più autentica degli utenti.
  2. Ridistribuzione delle risorse aziendali: Meta intende concentrare gli investimenti su tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e il metaverso, ritenute strategiche per il futuro dell’azienda.

L’altro cambiamento radicale riguarda la revisione del programma di collaborazione con i fact checker, responsabili del controllo delle notizie false sulle piattaforme Meta.

Cosa cambierà?

Meta ridimensionerà le attività dei fact checker esterni, concentrandosi invece sull’implementazione di sistemi basati sull’intelligenza artificiale per identificare e limitare la diffusione di disinformazione.

A cosa porterà tutto ciò?

• Di sicuro a una maggiore dipendenza dall’IA: gli algoritmi di intelligenza artificiale potrebbero introdurre margini di errore, specialmente in contesti sensibili o ambigui.

• C’è però anche un rischio per la credibilità della piattaforma: la riduzione del controllo umano potrebbe alimentare le critiche sulla gestione della disinformazione.

Sì, ma quindi, cosa cambia nella pratica?

Conseguenze per la gestione dei profili social

Per creator, agenzie di digital marketing e gestori di profili social, queste novità comportano diverse implicazioni:

  • Limitazione degli strumenti creativi: la rimozione dei filtri di terze parti ridurrà la varietà di effetti disponibili, limitando le opzioni per creare contenuti accattivanti e personalizzati.
  • Necessità di adattamento delle strategie di marketing: le campagne che facevano uso di filtri personalizzati dovranno essere riviste, privilegiando contenuti che non dipendano da effetti AR esterni.

Come tutti i cambiamenti (e META ci ha sempre abituato quasi mensilmente a queste modifiche), ci vorrà un periodo di assestamento per capire quali effetti avranno sulle piattaforme e adattarsi di conseguenza: d’altronde il mondo digital è (anche) questo, no?

Può però essere l’occasione per:

  • Aggiornare le linee guida per la creazione dei contenuti: formare i team creativi sull’utilizzo degli effetti proprietari di Meta e sull’importanza di contenuti autentici.
  • Rivedere le campagne in corso: identificare le iniziative che utilizzano filtri di terze parti e apportare le modifiche necessarie per conformarsi alle nuove politiche.
  • Esplorare nuove forme di engagement: considerare l’adozione di altre tecniche di coinvolgimento, come l’uso di video in diretta, storie interattive e contenuti generati dagli utenti.
  • Promuovere l’autenticità: l’assenza di filtri di bellezza potrebbe essere sfruttata per campagne che enfatizzino la genuinità e la trasparenza, valori sempre più apprezzati dagli utenti.
  • Sviluppare contenuti educativi: supportare campagne che sensibilizzino il pubblico su temi come la disinformazione e l’importanza della diversità