
Intelligenza Artificiale: Rivoluzione ed Evoluzione. Testimoni attivi di un grande cambiamento.
Pubblicitas è stata all’Ai Festival, appuntamento interamente dedicato all’Intelligenza Artificiale, tenutosi alla Bocconi di Milano il 26 e 27 febbraio, powered by We Make Future.
Ci portiamo a casa quintali di nuove consapevolezze per noi e per la comunicazione che costruiamo per i i nostri clienti, perché è impensabile costruire il futuro delle imprese senza conoscere gli strumenti che ti porteranno verso di esso!
La realtà si è rotta in mille realtà, superando l’ormai sterile dibattito per cui ne esiste una sola. Dobbiamo studiare, diffondere, impegnarci. Come aziende, come istituzioni, come cittadini. Perché il rischio più grande non è l’AI stessa, ma il divario cognitivo che potrebbe generare. E una società a due velocità è il vero pericolo.

Abbiamo bisogno di conoscenza e senso critico. Senza la giusta alfabetizzazione in AI, creeremo una popolazione vulnerabile. Servono impegno pubblico e privato, serve formazione diffusa. Serve un algoritmo dell’uguaglianza.
AI: tra minaccia e opportunità
Per esempio, nei guai del mondo odierno, l’AI è un aiuto e una minaccia. Un aiuto nella cybersecurity, una minaccia – allo stesso tempo – nel contesto delle truffe. Conoscerla è la chiave per usarla e non subirla.
E le regole? Strangolano l’AI? No. Le regole trasformano uno strumento di potenziale offesa in un alleato. La giusta regolamentazione è ciò che impedirà alla tecnocrazia di sostituirsi alla democrazia. Perché non vogliamo un futuro governato dagli algoritmi, ma una tecnologia che potenzi la capacità umana.
Una rivoluzione antropocentrica
La vera rivoluzione o evoluzione è un’AI antropocentrica che esalta il know-how e il capitale umano. La paura che l’AI sostituisca l’uomo e cancelli posti di lavoro è diffusa, ma una chiave di lettura alternativa è possibile: AI non deve significare più produzione, ma migliore produzione. Non più quantità, ma qualità.
E nel nostro settore? Perché temiamo che ci porti via il lavoro? La risposta è nella velocità. Il cambiamento è rapido, imprevedibile. Eppure, una pubblicità vista al Festival diceva tutto: “AI Took My Job” (scritto a caratteri cubitali) e sotto, in piccolo: “To the Next Level”. Un riassunto perfetto.
Questo non è un periodo di paura, è un periodo rivoluzionario ed eccitante. La vera potenza sta nell’usare l’AI e non nel subirla. Attivamente, non passivamente.
L’AI è Open e così deve restare: accessibile e democratica. Le aziende devono imparare a fidarsi dell’AI e a vederne gli effetti nel proprio business. Perché è ovunque: medicina, agricoltura, spazio, telecomunicazioni. Ma, soprattutto, è nella nostra capacità di immaginare e costruire il futuro.
Siete pronti? Saremo testimoni, siamo testimoni di un grande cambiamento.
